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In montagna: 8 volte proteggi gli occhi

In montagna, dove spendiamo buona parte del tempo all’aria aperta le radiazioni solari sono ancora più dannose quando si è esposti anche al contributo aggiuntivo della riflessione da neve o ghiaccio. E’ come guardare il sole allo specchio! Il vento e il freddo che esaltano l’irritazione delle fibre nervose corneali, sia agendo direttamente che con l’evaporazione del film lacrimale protettivo.
Nelle condizioni più pericolose alla superficie dell’occhio può arrivare nell’intera giornata (dalle 9:30 alle 15:00) una dose cumulata di radiazioni 8 volte superiore alla soglia limite per l’induzione della cataratta e causare una fotocheratite.

Parliamo di una vera e propria “ustione” dei mezzi ottici, un importante rischio per il sistema visivo.
Ma chi ha detto che per proteggersi bisogna rinunciare allo stile? Occhi aperti allora, scegli occhiali, lenti e mascherine con certificazione UV protect.
Gli occhiali da sole, qualunque sia il tuo stile, non si equivalgono come potere filtrante e una lente scura può indurre a tenere gli occhi ben aperti esponendo a maggior rischio la cornea, il cristallino e la retina. Richiedi lenti fotoselettive che garantiscano il taglio delle radiazioni ultraviolette e blu (400-450nm).

 

 

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